Chi siamo2024-08-22T07:25:38+02:00

Siamo nati il 13 gennaio del 1993, a Bologna, in un capannone di periferia, mentre infuriava tangentopoli, erano appena morti Falcone e Borsellino, i teatri dedicati alla contemporaneità non erano proprio un’abitudine, e soprattutto, di lanciarci in questa avventura non ce lo aveva chiesto nessuno.

Un gruppo di ragazze e ragazzi, un affitto da pagare spropositato, 0 sostegni pubblici.

Oggi Teatri di Vita è un Centro di Produzione Teatrale Nazionale, dedicato allo sviluppo delle forme contemporanee dello spettacolo sostenuto da un meraviglioso pubblico e dal Ministero della Cultura, dalla Regione Emilia Romagna, in convenzione con il Comune di Bologna.

Si è spostato da quel capannone di periferia in un bellissimo complesso edilizio in un parco (di periferia), di proprietà pubblica ma che Teatri di Vita stesso ha disegnato e recuperato alla fatiscenza nel lontano 1999, mentre Bologna si accingeva a diventare Città Europea della Cultura del nuovo millennio.

E per ricordare il passato da cui veniamo abbiamo dedicato le nostre due sale a Pier Paolo Pasolini e Pier Vittorio Tondelli.

Attraverso la produzione di opere teatrali e cinematografiche; la programmazione di teatro, danza, cinema, arte in stagioni composite e festival internazionali; la formazione e la didattica; l’accoglienza di progetti in residenza artistica, Teatri di vita è, da quel lontano 1993, nella Regione Emilia-Romagna e nella città di Bologna, un luogo per la cultura contemporanea originale e significativo, punto di riferimento per chi desidera frequentare un teatro che non segue mode ma “vede dove altri non guardano“.

Il nostro stile è quello di cercare sempre di raccontare lo spettacolo dal vivo come espressione del presente, portando sulla scena le inquietudini, le domande, i reportage della vita comune senza mai dimenticare le culture della diversità, vicine o lontane.

Per questo anomalo e particolare impegno artistico e sociale Teatri di Vita ha ottenuto molti riconoscimenti fin dal secolo scorso.

Nel 1999 una giuria di critici nazionali gli assegnò il prestigioso PREMIO BARTOLUCCIper la libertà intellettuale delle scelte artistiche e la capacità di costruire un originale e coraggioso percorso teatrale con un lavoro organizzativo e imprenditoriale di presenza costante e stimolante nella città di Bologna“.

Da quel momento, tra gli altri, Teatri di Vita si è aggiudicata 3 volte il premio dell’UNIONE EUROPEA per progetti culturali, medaglie e sostegni della PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA ITALIANA, l’etichetta EFFE LABEL dei festival europei di qualità artistica.

Dalla fondazione ogni anno cerca nuove letture del presente con le sue attività di produzione e ospitalità.

Teatri di Vita è membro di Agis e dell’Associazione Scenario.

Teatri di Vita è in internet con un proprio sito fin dall’aprile del 1996.

Chi siamo

Laureato in Scienze Politiche, ha frequentato il Corso di Formazione Professionale per manager culturali dell’Agenzia AFORIS (Foggia) e ha conseguito il diploma al Master in Management degli Eventi dello Spettacolo di Palazzo Spinelli (Firenze). Dal 1997 al 2001 ha lavorato presso Radio Sud Italia come speaker e per la gestione e organizzazione dei programmi radiofonici. Ha curato la produzione esecutiva e la distribuzione dei documentari +o- il sesso confuso (2010) e Torri, checche e tortellini (2015) prodotti da Cinemare, e la produzione dei film Gli anni amari (2019) e La solitudine è questa (2023). Dal 2008 è direttore organizzativo di Teatri di Vita; dal 2016 è presidente della coop. L’Altra.

Nato ad Arezzo nel 1962, laureato al Dams di Bologna nel 1987 con una tesi sul teatro di Pasolini (relatore Claudio Meldolesi), vincitrice del Premio Pier Paolo Pasolini e segnalata al Premio Ludovico Zorzi.

Come studioso ha pubblicato numerosi saggi e i seguenti volumiTeatro in delirio (Il Cassero, 1989), Pasolini un’idea di teatro (Campanotto, 1990), Desiderio di Pasolini (Sonda, 1990), Andrea Adriatico :riflessi teatri di vita (Zona, 2001), I teatri di Pasolini (Ubulibri, 2005, vincitore del Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro), Il teatro inopportuno di Copi (Titivillus, 2008), Non io nei giorni felici. Beckett, Adriatico e il teatro del desiderio (Titivillus, 2010), 600.000 e altre azioni teatrali per Giuliano Scabia (Ets, 2012), Passione e ideologia. Il teatro (è) politico (Editoria & Spettacolo, con Elena Di Gioia, 2012), Pasolini e il teatro (Marsilio, con Angela Felice e Gerardo Guccini,2012), Per un teatro pop. La lingua di Babilonia Teatri (Titivillus, 2013), Le tragedie umoristiche di Pasolini e altre eresie (Ets, 2022), Bologna 900 e duemila. Teatri di Vita nella città (Pendragon, 2023). Con Cristina Valenti e Franco Vazzoler cura la collana di monografie teatrali “Movimenti” per l’editore Titivillus. Suoi saggi sono stati tradotti in Francia e Spagna.

Nel campo dell’organizzazione di teatro e cinema ha curato diverse rassegne e programmazioni; ha co-fondato e co-diretto il festival “Loro del Reno” (1989-90); è stato membro del comitato tecnico-scientifico del Festival di Santarcangelo per il quale ha coordinato l’ufficio stampa (1992-93); nel 2017 è stato direttore artistico del “Nazra Palestine Short Film Festival” (Italia-Palestina). Dal 1997 è direttore artistico di Teatri di Vita.

Come giornalista professionista, ha lavorato nei quotidiani “l’Unità” e “la Repubblica”; ha collaborato con numerose testate quotidiane e periodiche; ha fondato e diretto il trimestrale di cultura “Società di pensieri” (13 numeri, 1992- 1996).

Come drammaturgo ha curato la versione italiana di Donne. Guerra. Commedia di Thomas Brasch (pubblicata e rappresentata nel 1995) e di The Sunset Limited di Cormac McCarthy (rappresentata nel 2010), nonché la drammaturgia di opere di Koltès, Fallaci, Tremblay, Dowie.

Come sceneggiatore ha scritto i film: Il vento, di sera di A. Adriatico (Festival del Cinema di Berlino, 2004); All’amore assente di A. Adriatico (London Film Festival, 2007; premio speciale della giuria al Festival di Annecy) insieme a Marco Mancassola; Gli anni amari di A. Adriatico (Festa del Cinema di Roma, 2019) insieme a Grazia Verasani; La solitudine è questa di A. Adriatico (Festa del Cinema di Roma, 2023).

Ha fondato il Centro di documentazione lgbt “Il Cassero” di Bologna, nel quale ha curato la collana di studi “Quaderni di critica omosessuale” (10 titoli, 1986-1994).

Ha curato il volume Ci conducono gli ulivi. Diario di viaggio in Palestina (AssoPacePalestina, 2014).

Ha svolto attività didattica in diverse istituzioni tra cui, come docente a contratto, all’Università di Bologna (Dams) e all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha tenuto lezioni al Master di Imprenditoria dello Spettacolo.

Il suo blog è casicritici.com

Nato a L’Aquila nel 1966. Ha lavorato a lungo nel teatro, imponendo uno stile spregiudicato di fusione tra i generi, affrontando autori e tematiche complesse con un’ispirazione visiva e narrativa di taglio cinematografico. Tra gli autori messi in scena: Beckett, Brasch, Koltès, Pasolini, Jelinek, Mishima, Cocteau, Copi. I suoi spettacoli sono stati presentati in teatri e festival italiani ed europei (Francia, Germania, Ungheria, Slovenia, Macedonia) con importanti coproduzioni, da Santarcangelo dei Teatri alla Biennale di Venezia. A Bologna ha fondato nel 1993 il Centro Internazionale Teatri di Vita.

Dal 2000 comincia anche una carriera nel cinema. Tra il 2000 e il 2002 crea tre cortometraggi ospitati in numerosi festival internazionali, dove si aggiudicano diversi premi. Nel 2004 firma il suo primo lungometraggio Il vento, di sera, invitato al Festival del Cinema di Berlino, successivamente ospitato in oltre venti festival internazionali in tutto il mondo, e vincitore del Roseto Opera Prima Film Festival. Seguono i film All’amore assente (London International Film Festival, 2007; Premio Speciale della Giuria al Festival di Annecy, e Gli anni amari, biopic di Mario Mieli (Festa del Cinema di Roma, 2019); e i documentari +o- il sesso confuso, racconti di mondi nell’era aids (2010, diretto con Giulio Maria Corbelli), Torri, checche e tortellini dedicato alla nascita del centro lgbt Cassero di Bologna (2015), e La solitudine è questa, dedicato a Pier Vittorio Tondelli (2023).

Nel 2020 Adriatico riceve il Basilicata Cinema Movie Award per il suo impegno sui diritti civili. Nel 2023 riceve la Targa Volponi istituita dalla Casa dei Pensieri.
Andrea Adriatico è anche giornalista professionista, architetto, ed è docente di cinema all’Accademia di Belle Arti di Lecce.


Sito: www.andreaadriatico.it

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